Come imparare a conoscere il diritto ambientale

Da un po’ di tempo a questa parte, a fronte dei tanti problemi legati ad inquinamento, rifiuti tossici, aria nociva e così via, si è sviluppato dal diritto, il ramo giurisprudenziale ambientalistico.

A cosa serve il diritto ambientale

Oggi il diritto ambientale è sulla bocca di tutti, e ha un’accezione diversa rispetto alla concezione di salvaguardia del territorio che si aveva qualche anno fa. Se in passato infatti, il diritto ambientale non esistenza e non c’erano norme a tutela del territorio, ora invece le cose sono cambiate. Quanto si danneggia un ambiente, ora esistono leggi e normative che “fanno giustizia” contrariamente a prima, quando la giurisprudenza si arrampicava tra diritto penale e diritto amministrativo.

Grazie quindi a questa nuova disciplina, le amministrazioni hanno molti più strumenti che aiutano le amministrazioni a prendere in considerazione le violazioni e i successivi danni all’ambiente. La legge ormai è sempre più precisa, motivo per cui tutte le aziende prima o poi finiscono con l’affidarsi ad attività di due diligence legale o ad agenzie di consulenza ambientale in cui lavorano solo esperti, proprio per non affrontare continuamente dei problemi.

Come nasce il diritto ambientale

Fino a oltre un decennio fa era impensabile parlare di diritto ambientale e cioè di norme specifiche in grado di affrontare il tema del territorio. Non a caso infatti fino al 2001 l’Italia è stata sprovvista di norme che fossero in grado da sole di far fronte ai problemi dell’ambiente. Per fortuna dopo quell’anno, i concetti di terra, natura, ecosistema si sono trasformati e la nostra costituzione è cambiata in maniera radicale.

Un simile cambiamento però era già cominciato negli anni ’80, quando molti sono stati i riferimenti alle norme europee che già andavano in qualche modo ad influenzare la nostra legislazione. Oggi abbiamo una situazione completamente differente, ed il diritto ambientale include tutte quelle leggi che si occupano di regolare la gestione dei rifiuti, la tutela di aria ed acqua, la gestione degli scarichi, e tanti altri tipi di inquinamento.

I cambiamenti all’indomani delle norme sull’ambiente

La tutela ambientale su base nazionale italiana ha pero portato nel nostro ordinamento una serie di problematiche, anche volte allo sviluppo economico. Ad esempio, i cavoli esistono allorquando un’azienda tenta di costruire nuovi impianti produttivi: in un simile caso ci vuole il controllo e l’accertamento ambientale.

Ormai tutti i tipi di attività possono comportare un problema all’inquinamento, motivo per cui, se si fanno dei controlli periodici (ad opera delle autorità) si potrebbero restringere eventuali danni, anche inconsapevoli in merito alla incolumità del territorio. Questi controlli vengono svolti con dei precisi criteri, che saranno in grado di decidere se e quando ci può essere un illecito ambientale. Ci sono volte in cui occuparsi di questa branca di diritto non è cosa facile. Le norme e i decreti sono minuziosi cavillosi, amplificano la portata degli iter burocratici. Metrici poi che oltre le leggi nazionali ci sono quelle comunitarie, ed ecco che cresce la portata normativa. Motivo per cui si spera sempre che invece di sopperire a danni già procurati, si possa invece prevenire una lesione ambientale, onde evitare di incorrere in spiacevoli sanzioni. A questo serve per l’appunto assumere un esperto in materia.